Riposaterra

Alla sua prima edizione, la Open Call promossa dall’ Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma si rivolge ad artisti visivi, senza limiti di età o residenza, al fine di promuovere una riflessione collettiva sul tema proposto.

Nel 2025 ricorre una parola biblica: giubileo. Cos’è? Il Libro del Levitico, al capitolo 25, dice che ogni 50 anni era stabilito un anno in cui si verificava una ripartenza sociale, una specie di reset che ristabiliva condizioni vivibili per tutti. I tre provvedimenti fondamentali dell’anno del giubileo riguardavano il riscatto delle proprietà vendute, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra. Evidentemente, si trattava di qualcosa di dirompente.

Il tema della call vuole riflettere in particolar modo sul riposo della terra. Il maggese prevedeva che le attività ordinarie della coltivazione del terreno fossero sospese. Quell’anno di giubileo non si dovevano seminare i campi; piuttosto dovevano riposare insieme ai lavoratori e agli animali. Per vivere si sarebbe dipeso dalle scorte degli anni precedenti. Si trattava allora di un anno sabbatico per il creato, un anno per respirare e rifiatare, un anno da sottrarre alla frenesia del lavoro che talvolta diventa schiavitù.

Il riposo della terra rimanda alla necessità di ristabilire ritmi di attività che siano vivibili per l’umanità e la natura. Richiama anche alla responsabilità di non essere dominati dall’avidità che produce sfruttamento delle risorse ambientali. Evoca la necessità di avere sempre momenti in cui ripensare le condizioni di vita e di lavoro e di ripartire nel caso queste siano caratterizzate da squilibri pericolosi.

La call è un’occasione di immaginare un anno giubilare in cui il riposo della terra sia al servizio dell’armonia della vita.